mercoledì 31 agosto 2011

PERSEFONE

Questa è una mia piccola composizione, sorta in un momento di riflessione. E' ispirata al mito greco di Persefone, colei che Ade ha amato, rapito con l'inganno e imprigionato negli Inferi. Il mito narra che Demetra, dea del grano e madre di Persefone, una volta venuta a conoscenza del rapimento della figlia da parte di Ade scatenò sulla Terra una terribile carestia affinché non producesse ne grano ne frutti. Zeus, preoccupato per la sorte degli esseri umani, ridotti senza cibo dalla carestia,  si rivolse ad Ade per mezzo del fratello Hermes, chiedendogli di liberare Persefone, a patto che non si fosse nutrita del cibo dei morti. Persefone, che nel frattempo si era cibata di soli sei semi di melograno fu liberata, ma per questo Zeus le disse che sarebbe dovuta tornare negli Inferi come sposa di Ade per sei mesi all'anno, un mese per ogni seme di cui si era nutrita. Non appena Demetra vide la figlia rimettere piede sulla Terra, la carestia cessò e la terra rifiorì. Nacquero così le stagioni, che coincidevano con Primavera e Estate quando Persefone era in compagnia della madre e con Autunno e Inverno quando tornava negli Inferi.

PERSEFONE

D'un tratto la luce s'è tinta di scuro,
il profumo dei fiori, olezzo di morte.

I capelli dorati sono ali di corvo, 
la pelle rosata sbianchita dal gelo.

Precipiti inerme nel vuoto infernale,
da terre di sole e di dolci ricordi
a spiazzi di roccia ed amaro futuro.

La tua bocca tremante, color melograno,
si schiude per sempre in un urlo silente.
Non siamo anche noi, comuni mortali,
condannati a incontrare lo stesso destino?

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